Airport Restaurant Month

Negli aeroporti di Nord America ed Europa si celebrano creatività, eccellenza e innovazione culinaria.

Ore 12 -  Paul, allentare la cravatta con gusto

Non sai mai cosa aspettarti da un viaggio di lavoro. La giornata inizia presto la mattina per terminare tardi la sera.

Incontri, discorsi, strette di mano, domande cui dare risposte e poi – che le riunioni siano state fruttuose o meno – arriva l’ora di allentare la cravatta. La stoffa si sfila dal collo e tu smetti di essere Paul Johnston, commerciale dell’azienda, e ritorni semplicemente Paul, viaggiatore con un po’ di tempo libero nella ventiquattrore.

Spesso si è già in aeroporto, senza l’opportunità di improvvisarsi turista, come oggi che mi trovo all’ Aeroporto Leonardo da Vinci di Roma e la “città eterna” è ormai alle mie spalle.
Resta però il tempo per un buon pranzo in tranquillità.

Rosso Intenso. Wine&food  bar, la mia scelta: informale, ma elegante e accogliente; si va oltre il classico panino addentato di corsa.

Mi viene proposto il menu degustazione dello chef. Un piatto a scelta, tra tre principali, accompagnato da un menu fisso di antipasti, contorni e dessert, ovvero: un  cubo di pane con pomodoro, burrata e basilico, carote e melenzane, macedonia fresca,  più bottiglietta d’acqua in omaggio. Opto per il filetto di manzo e mi concedo anche l’abbinamento consigliato extra, un Chianti classico che aggiunge quella nota di sapore armonico ideale per gustarsi al meglio la carne.

E’ l’Airport Restaurant Month a quanto pare. Ne approfitto, tanto la cravatta è allentata e l’aereo ancora lontano.

 

 

Ore 19 -  Sara, scoprire i sapori dei cieli d’Europa

Il rinfresco! Ecco quel che tutti mi chiedono quando partecipo a questi appuntamenti: “Com’era il rinfresco?” Va bene, mi rendo conto che non tutti possano essere interessati alle mie ricerche sulle cellule staminali, ma è

così difficile capire che girare l’Europa in andata e ritorno per partecipare a conferenze non lascia tanto spazio per i buffet dei convegni?

Questa volta, però, potrò sorprenderli. Quando mi chiederanno: “Allora Sara, com’è andata? Com’era il rinfresco?”, un pochino inventerò.

Dirò che un sushi così “strano” non avrei mai pensato di trovarlo in Belgio e che – davvero – è stata la seconda grande scoperta della giornata, insieme a quella della mia ricerca.

Si tratta solo di omettere che non ho mangiato al rinfresco, in fondo, ma da Black Pearls, in aeroporto a Bruxelles. Mi fermo spesso lì, quando vado in Belgio. Questa volta i piatti speciali preparati in occasione dell’Airport Restaurant Month hanno reso la sosta ancora più piacevole.

 

Ore 22 – François, un brindisi alla terra dei sogni

Il modo giusto per chiudere il viaggio dei sogni: un bicchiere di rum e un piatto che mai avrei immaginato di mangiare in aeroporto. Charlotte è stata solo una tappa del viaggio in America che tanto ho desiderato ed è un bene che sia stata l’ultima: così sono finito nel wine bar Beaudevin in occasione dell’Airport Restaurant Month.

Due ore alla partenza dell’aereo verso Parigi, le foto della vacanza che scorrono e rimbalzano sullo schermo dello smartphone e il desiderio nascosto che il viaggio non finisca mai. Chloe che mi dice: “Tra 12 ore saremo a casa”. Ho già nostalgia. Chloe che domanda: “Allora Francois è come te l’immaginavi l’America?”.
Sul bancone, davanti a noi, i gamberoni al rosmarino e il colorato gusto messicano della chop chop Salad. “Di più, l’America è di più” rispondo.

Nel brindisi finale c’è tutta l’America dei miei sogni. Inclusi gli occhi di Chloe.

Per la prima volta in Europa

Visione degli chef, qualità delle materie prime, stagionalità: gli ingredienti per una ricetta di successo.

90 ristoranti, più di 50 aeroporti, Nordamerica, Europa.

Non sono parole scritte  a caso ma i tasselli fondamentali dell’Airport Restaurant Month, iniziativa che si è andata a concretizzare nel corso di due anni intensi ma ricchi di soddisfazioni.
La prima pietra, quella che getta le fondamenta, risale all’Ottobre 2014.

L’idea di base? Partire dall’esperienza consolidata della “Restaurant week”, evento che si svolge in tutto il mondo nei ristoranti dei centri urbani; i locali delle città attraverso promozioni dedicate incoraggiano le persone  a cenare fuori e a vivere il piacere della tavola di alto livello. Perché non estendere l’idea anche agli aeroporti?  
HMSHost, la controllata di Autogrill, trasforma questo interrogativo in un atto concreto estendendo questo popolare evento urbano agli aeroporti del Nord America e prolungandolo da una settimana a un mese.

" Le persone non vedono l’ora di potere gustare le creazioni culinarie degli chef più bravi al mondo  durante la Restaurant Week. HMSHost Airport Restaurant Month  è stato creato per trasferire quello stesso entusiasmo dalle strade agli aeroporti, ma  per un mese intero."

- Atousa Ghoreichi, HMSHost Vice President Marketing -

Per la prima volta i viaggiatori hanno così l’opportunità di immergersi in questa esperienza culinaria visionaria e innovativa e degustare menu ispirati dall’essenza e dell’aroma della stagione in cui vengono proposti.
Al lavoro gli chef di Autogrill con i loro team impegnati a creare piatti degustazione dai sapori eccellenti e appositamente pensati per i viaggiatori che vivono ogni giorno l’esperienza del cibo.

UN ASSAGGIO DEI NOSTRI CELEBRITY CHEF che partecipano all’iniziativa

Rick Bayless
- Ha portato l’autentica cucina messicana di Tortas Frontera al Chicago O’Hare International Airport.

Lorena Garcia - Di origini venezuelane, grazie a lei la cucina latina è sbarcata al Miami International Airport col brand LorenaGARCIA Cocina e al Hartsfield-Jackson Atlanta International Airport grazie al brand Lorena Garcia Tapas.

Mike Isabella - I viaggiatori potranno gustare la sua cucina greca del ristorante Kapnos Taverna al Ronal Reagan National Airport.

Sono solo alcuni dei veri protagonisti che rendono questi e altri piatti unici. Per scoprire qualcosa di più sui registi culinari che fanno la differenza nei nostri aeroporti, visita http://www.hmshost.com/cuisine

E’ l’ottobre del 2014, la partecipazione popolare si fa sentire tanto che a grande richiesta l’esperienza si ripete nel maggio del 2015  per venire poi riproposta anche nel mese di ottobre, includendo sempre più aeroporti  e ristoranti fino ad arrivare progressivamente agli attuali 85 ristoranti Usa coinvolti.

Per maggiori approfondimenti
visita AirportRestaurantMonth.com

Il successo della prima esperienza circoscritta alle location aeroportuali del solo nord America è stato un continuo crescendo tanto da decidere quest’anno per il mese di maggio di aprirla anche all’Europa, con la partecipazione degli aeroporti di Roma Fiumicino-Leonardo da Vinci, Bruxelles e Zurigo.

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